Old New York City Project


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Greater New York

The Project

Manhattan ha costantemente ispirato ai propri spettattori un'estasi per l'architettura.


Rem Koolhas, Delirious New York, 1978

La nascita politica della Grande New York risale al 1898, quando la rapida espansione della città in tutta l'isola di Manhattan e nelle zone limitrofe portò alla istituzione dei cinque distretti (boroughs), Manhattan, Bronx, Brooklyn, Queens e Staten Island, che da quel momento in poi costituirono ufficialmente la città. Nei decenni che seguirono, soprattutto durante i primi tre, il significato di grandezza si estese oltre il senso geografico. Ad una espansione orizzontale seguì una crescita verticale rapida, quasi furiosa, tesa a dimostrare il primato di grande metropoli con gli edifici al centro, dove i cittadini potessero trovare tutto - lavoro, svago, cultura, banche, assistenza - per poi tornare alle loro abitazioni di periferia. In realtà la città americana che diede il via a questo nuovo concetto di urbanizzazione non fu New York, ma Chicago, la prima ad essere definita "città dei grattacieli".
Questo fatto suscitò l'invidia e le gelosie dei newyorchesi. A questi sentimenti New York non reagì con rancore ma con spirito competitivo. Politica, economia ed arte unirono le loro forze e, grazie anche alla forza di una classe operaia che oggi definiremmo multietnica, la sfida venne vinta in breve tempo.
Nonostante la storia politica ed economica della città sia stata un continuo riflusso di disonestà e corruzione alternata a campagne elettorali basate sulla moralizzazione, la spinta della forza architettonica non si è mai interrotta, neanche di fronte al repentino passaggio dallo sfarzo degli
Anni Ruggenti alla Grande Depressione del 1929.
Questa è stata la magia, o almeno una delle magie, di New York. La concretizzazione di un sogno avveniristico, vera incarnazione di quello che nel 1910 il pittore futurista italiano
Umberto Boccioni aveva immaginato nella sua Città che Sale, oggi esposto al MoMa di New York City, anticipata qualche anno prima, nel 1902, da un anonimo operatore con una delle prime cineprese della storia a filmare la nascita di un grattacielo.
Le città europee, dalla Roma imperiale sino alla Parigi dell'Ottocento, erano tutte dotate di bellezze architettoniche favolose oltre che di una urbanistica prestigiosa. La New York della prima metà dell’Ottocento e oltre, aveva invece poco di eclatante. La città era in gran parte trascurata, in alcune zone ancora agreste, dove vicino a
Central Park andavano a pascolare le pecore. E poi i vicoli definiti infami, regno di delinquenza e corruzione, i moli regno della pirateria fluviale. Sotto l’aspetto estetico solo la zona di Wall Street e la lunga Broadway erano degne di essere paragonate alle strade di Londra o Parigi.

Braodway Street, litografia del 1860.

Broadway Street. Litografia del 1860.

Non molto più tardi di un secolo fa molte strade oggi regine dello shopping erano sterrate e vennero selciate e asfaltate a ridosso del 1900.
In quegli anni siamo ancora lontani dalle
Mille Luci di New York, ma ci si stava avvicinando a grandi passi. L’illuminazione a gas, con i suoi antiestetici pali che sostenevano i fili, venne difatti sostituita dall’elettricità, con le linee interrate nelle strade in rifacimento.
La città, finalmente, si preparava a diventare adulta.
Era un po’ come la base di un enorme plastico tutto da costruire. Gli alloggi popolari, i famigerati
tenements, stavano per lasciare il posto alla voglia di bellezza e di prestigio. L'economia e il denaro, in parecchi casi di pari passo con la corruzione, iniziarono a girare a ritmi sempre più elevati. C’era solo da mettersi a lavorare e le centinaia di migliaia di immigrati, disposti a qualsiasi sacrificio pur di farcela in quel Nuovo Mondo, furono la linfa vitale di un albero che cresceva a vista d'occhio.
Si iniziò con nuovi parchi cittadini come alternativa al
Central Park che, come rivela il nome, era al centro dell’isola e quindi non di immediato raggiungimento per chi abitava sulle sponde. Nacque così nel 1872 il Riverside Park, sulla riva nord del fiume Hudson, lungo la Riverside Drive con un'estensione iniziale dalla 72esima strada sino alla 125esima.
Il secondo passo furono i nuovi ponti. Dopo quello di
Brooklyn inaugurato nel 1883, arrivarono il Williamsburg nel 1903 e quelli di Queensboro e Manhattan, entrambi del 1905. Un’altra storica forma di attraversamento del fiume fu quella sotterranea con il tunnel sotto l’Hudson inaugurato nel 1906.
L’elettrificazione delle linee ferroviarie soparaelevate e sotterranee stava cambiando il volto e il modo di vivere dei newyorchesi, che cominciavano a considerare gli edifici pubblici (la
Dogana, la Borsa, le Poste) come punti di riferimento per il loro orgoglio civico.

Il Riverside Park, il secondo spazio verde di New York, si affaccia sull'Hudson per circa sette chilometri.

La prima sede della Posta di New York, all'incrocio tra la Broadway e il parco della City Hall, fu demolita nel 1938.

La facciata della Borsa di New York City a Broad Street; sullo sfondo di Wall Street si nota la Trinity Church.

La Dogana in stile Beaux Arts, al n. 1 del Bowling Green oggi è sede del Museo degli Indiani d'America.

I 60 km quadrati di Manhattan (Central Park compreso) erano comunque pochi per accogliere tutto quello che era nella mente dei politici, degli economisti e degli architetti. Se il terreno era limitato, lo spazio invece era senza limiti e si iniziò a guardare il cielo.
Fino al 1900 i ricchi magnati preferivano vivere in grandi costruzioni, anche se non altissime, e rivaleggiavano tra loro a chi avesse il palazzo più sontuoso. Secondo il dettato dell'italiano
Leon Battista Alberti le costruzioni dovevano essere grandi e ampie perché dovevano far apparire grandi i loro proprietari. A New York un nome tra tutti era quello della famiglia Vanderbilt che tra il 1877 e il 1882 si fece costruire sulla Fifth Avenue tre tra le più lussuose residenze della città. In quegli anni non si trattava di costruire case lussuose per sé e per la famiglia ma, seguendo le direttive dei signori dell'epoca, era una questione di prestigio e di visibilità a dettare le regole, con un occhio, anzi quasi due, allo stile europeo e parigino in particolare.
E' così che gli architetti divennero i veri protagonisti del cambiamento di New York, le vere rockstar dell'epoca, in grado di rivaleggiare per fascino e notorietà con i divi del cinema. Erano loro i veri creatori della
Greater New York, una New York più grande e più bella. E questi professionisti, forti delle loro conoscenze tecniche e della loro fantasia, dopo l'ampiezza e la sontuosità affrontarono il cielo, dando vita a una sfida verticale, la cui magnificenza surclasserà la bellezza ancora tradizionale delle grandi case di appartamenti come il complesso Ansonia o il più celebre Dakota, che con i suoi dieci piani vicino a Central Park rimane comunque uno degli esempi migliori del periodo che precede l'avvento dei grattacieli.

Gli Ansonia Apartments al n. 2109 della Broadway Street, inaugurati nel 1904. Tra i suoi residenti c'era anche il maestro Arturo Toscanini.

I Dakota Buildings, tra la 72esima strada e Central Park West. Gli appartamenti erano già stati affittati prima dell'inaugurazione del 1884.

La Trinity Church,all'angolo tra la Broadway e Wall street. Consacrata il Primo Maggio del 1846, è stata a lungo la costruzione più alta di New York.

Una delle torri di sostegno del ponte di Brooklyn sull'East River,i cui lavori sono durati ben tredici anni, dal 1870 al 1883.

Ma qual è stato il primo grattacielo? Per quanto riguarda la definizione (in lingua originale "skyscraper") il termine è mutuato dal linguaggio marinaro del 18esimo secolo, dove per "grattacielo" si intendeva l'albero più alto dell'imbarcazione. In merito al primato cronologico una vera identificazione risulta essere più complessa e merita una risposta articolata. Se escludiamo l'altissima Trinity Church del 1846, una delle più belle cattedrali d'America, e la torre di sostegno del Ponte di Brooklyn del 1876, entrambe di poco superiori agli 85 metri d'altezza, il primo edificio a superarle è stato il New York World Building, disegnato da George B. Post nel 1890 e alto 94 metri, noto anche come Pulitzer Building poiché era la sede del giornale pubblicato dall'editore Joseph Pulitzer che ha poi dato il nome al premio giornalistico più famoso del mondo.
Se invece volessimo individuare il primo edificio costruito dichiaratamente per essere il più alto della città il primato andrebbe al
Park Row Building, 30 piani per 118 metri, nell'omonima zona al n. 13 di Ann Street, completato nel 1899 su progetto di Robert Henderson Robertson.
Molti anni prima però altri edifici avevano iniziato a sfidare il cielo senza la dichiarata intenzione di primeggiare sugli altri, proponendo alla città un nuovo progetto di edilizia che aveva già in sè l'essenza concettuale del grattacielo, anche se solo in fase embrionale e legata a due invenzioni di importanza fondamentale per la crescita verticale di New York City: l'
ascensore e la struttura a gabbia metallica. Il primo building dotato di ascensore, inventato da Elisha Graves Otis e considerato inizialmente quasi una trappola mortale dai cittadini, risale al 1869, quando all'angolo tra la Broadway e Cedar Street venne eretto il palazzo di sette piani, più una mansarda, della compagnia di assicurazioni Equitable Life Assurance, uno dei primi lavori newyorchesi del già citato George B. Post. Il presidente della compagnia, Henry Hide, ebbe l'intuizione di dare molta pubblicità all'edificio che sarebbe diventato il quartier generale della società e del quale doveva parlare tutta la città. Fino a quel momento gli uffici ai piani alti erano considerati poco prestigiosi, dagli affitti economici, perché a nessun cliente piaceva fare molte scale. L'Equitable e il suo ascensore (che in quegli anni andava a vapore), cambiarono le regole per sempre, dando il via a una gara in altezza senza precedenti. Mr. Hyde aveva avuto un grande fiuto imprenditoriale e trasformò immediatamente la buona idea in un investimento, decidendo di occupare con la sua assicurazione solo il piano terra e affittando a cifre mai raggiunte prima gli uffici all'ultimo piano ad aziende in cerca di silenzio, prestigio e notorietà. Le altezze erano importanti, ma ancora non sconvolgenti. A dare una ulteriore spinta verso le nuvole arrivò l'architetto Bradford Gilbert, incaricato nel 1888 di costruire il Tower Building, sul quale applicò, per la prima volta a New York, tra la diffidenza di molti colleghi, la struttura a gabbia metallica studiata a Chicago da William Le Baron Jenney nel 1885, pietra miliare dell'architettura verticale.

L'Equitable Assurance Life Building del 1870 in una litografia dell'epoca

L'Equitable Assurance Life Building costruito nella seconda metà dell'ottocento da George B. Post.

Il ''Pulitzer Building'' anch'esso opera di George B. Post.

Il New York Building, noto come ''Pulitzer Building'', anch'esso opera di George B. Post.

Il Tower Building, il primo edificio eretto con la gabbia metallica come struttura portante al n. 50 della Broadway. Fu demolito nel 1926.

Il Tower Building, il primo edificio eretto con la gabbia metallica come struttura portante. Fu demolito nel 1926.

Il Park Row Building, ultimato nel 1899 e alto 119 metri, il primo palazzo a sfidare ufficialmente in altezza gli edifici di New York.

Il Park Row Building, ultimato nel 1899 e alto 119 metri, primo a raccogliere la sfida in altezza degli edifici di New York.

Da quel momento la definzione architettonica di grattacielo, ovvero una gabbia metallica portante a cui sono appesi dei paramenti esterni che gravano su di essa con il loro peso, divenne compiuta. Il XX secolo era oramai alle porte, il grattacielo cominciava ad essere sinonimo dell'architettura newyorchese e, nel 1902, un nuovo edificio disegnato da Daniel Burnham, il cui ingresso era ed è al numero civico 175 della Fifth Avenue, compì il primo dei tanti passi che avrebbero donato quel tocco di romantica bellezza che ancora mancava a queste gigantesche costruzioni. Il Fuller Building meglio noto come Flatiron (ferro da stiro), pur non essendo mai stato il più alto della città, segnò un capitolo fondamentale della Great City.

Il ''Ferro da Stiro'' in costruzione nel 1901.

Il ''Ferro da Stiro' progettato da Daniel Burham durante la costruzione. New York City, 1901.

Il Flatiron Building, uno dei simboli di New York City pur non essendo mai stato il grattacielo più alto della città.

Il Flatiron Building nel 1903. Simbolo di New York City anche se non è mai stato il grattacielo più alto della città.

In pochi anni i grattacieli spunteranno uno dopo l'altro con soluzioni artistiche e archittettoniche a 360 gradi. Gotico, Art Deco, Neo-Classico, Imperiale, Beaux Arts, ce n'era per tutti i gusti e gli stili, a volte fusi nella stessa costruzione. Questa somma e sintesi di stili è proprio la caratteristica più importante, quella che identifica a sua volta la nascita di uno stile “americano”. Il grattacielo è un risultato d'insieme, di arte e tecnologia, di ingegneria ed estetica, simbolo del Nuovo Mondo e dell'impresa ed espressione autentica dello spirito americano.

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